-
Casa Base
Vilnius, Lituania
-
Equipaggiamento
Yamaha Tenere 660 Z |
KTM 790 Adventure | KTM EXC 500 |
Royal Enfield Himalayan -
Motto
"Sappiamo tutti dove finisce la nostra comfortzone, ma quanto tempo vogliamo spendere al di fuori di essa?"
Karolis Mieliauskas record rider, adventur travel e relatore ispirazionale è padre di 3 figli ed è nato nel 1982. Quando aveva sei anni ha incontrato per la prima volta alcuni viaggiatori in moto provenienti dalla lontana Germania e, a quei tempi, nella chiusa Unione Sovietica non capitava spesso di incontrare stranieri e Karolis ne conserva un ricordo molto vivido. Sul suo rapporto con la moto Karolis dice: “Per me andare in moto in condizioni difficili è una forma di meditazione. Dal mio punto di vista lo moto è uno strumento per mettere alla prova i propri limiti e contemplare le proprie sensazioni, gli orizzonti della nostra coscienza sono così vasti che interrogarsi su di essi è una della cose più importanti che dobbiamo fare nella vita. Sappiamo tutti dove finisce la nostra zona di comfort, ma quanto spesso progettiamo di passare del tempo al di fuori di essa? È impegnativo e spesso non ci fa sentire a nostro agio ma ogni singolo minuto/ora/giorno che passiamo a provarci la espande”.
Una delle passioni di Karolis è sfidare il freddo. Nel 2019 ha guidato la sua moto in uno dei posti più freddi e inospitali del pianeta, da Yakutsk a Oymyakon nella remota Siberia con temperature a -50 ºC gradi sotto zero, ma in moto la temperatura percepita scende fino a -75 ºC. Una volta arrivato a destinazione ha fatto anche un tuffo in un fiume a -50 ºC per vedere se ci fosse qualche differenza con i -10 ºC di casa, ha poi dichiarato che non ce ne fosse alcuna!
Nel 2017 Karolis ha sfidato se stesso percorrendo con la sua moto più di 700 km sul ghiaccio del Lago Baikal, in Siberia; è il lago più profondo del mondo e in inverno congela completamente, il percorso era particolarmente pericoloso con strati di ghiaccio sottili e acqua a riempire gli spazi tra le lastre, e lo ha affrontato da solo, senza supporto nè telefono satellitare. Tre anni dopo ha guidato una spedizione di riders internazionali (The Baikal Project riders) attraverso l’intero lago Baikal da sud a nord. Durante il viaggio il gruppo ha stabiliti due nuovi Guinness World Records ed è stato filmato un documentario che racconta l’impresa.